Alla scoperta di Marrakesh | un racconto di Alice Allasia

Alla scoperta di Marrakesh | un racconto di Alice Allasia

A Marrakech anche il vento ha un odore. È l’odore intenso e pungente delle spezie, degli aromi e della sabbia mischiato a quello del sudore, del sonno e delle speranze delle innumerevoli vite che ogni giorno si accendono e si spengono nel dedalo inestricabile dei suoi vicoli. L’atmosfera è frizzante, carica delle fantasie e dei desideri di una città in costante fermento.
Il ticchettio dei battitori di ferro, il dolce miagolare dei gattini, il rombo dei motorini, lo scalpitare dei muli per le strade, la musica dei flauti degli incantatori di serpenti e l’allegro vociare dei mercanti si uniscono in una sinfonia inedita, che si disperde nell’aria insieme al canto del muezzin.
IL VIDEO DEL VIAGGIO 
Passeggiando per le strade polverose e intrise di mistero della medina, tutto pare essersi fermato e ogni istante è come sospeso, eternamente dilatato in una parentesi infinita. Il delicato color ocra dei muri delle abitazioni è esaltato dal contrasto abbagliante con il blu intenso dei mosaici che abbelliscono gli hammam, il verde delle palme che svettano rigogliose e il magenta delle buganvillee fiorite che impreziosiscono anche gli anfratti più nascosti. Donne dalla bellezza arcana e sfuggente si muovono svelte avvolte nei loro veli colorati, mentre gli anziani siedono sui marciapiedi all’ombra, in cerca di riposo e frescura. I loro volti segnati dal sole e dal tempo sono libri su cui sembra essere incisa la storia di un’intera esistenza, intessuta con i fili della fatica e della saggezza. L’umiltà che si respira nell’aria qui è sinonimo di virtù e rispetto profondo.
Tutti gli angoli nascondono delle meraviglie pronte a schiudersi agli occhi dei passanti, con le loro bancarelle traboccanti di frutta e datteri e gli scaffali colmi di ceste di erbe medicinali e ampolle di olii profumati. Nelle botteghe strette e anguste si intravedono le opere degli artigiani, il cui sguardo fiero lascia trapelare l’orgoglio che provano per i prodotti del loro duro lavoro. Venditori di tappeti variopinti, produttori di cuoio di ogni foggia e dimensione, ciabattini e commercianti animano le piazze e il loro incessante movimento è una danza che sembra non dover finire mai. La grande moschea è il cuore pulsante della comunità e i credenti che la circondano sono la sua linfa vitale. La quotidianità delle persone è imbevuta di spiritualità e misticismo, di gesti semplici eppure ricchi di significato e dall’alto valore simbolico. Il richiamo alla preghiera scandisce gli attimi della giornata che, uno dopo l’altro, si rincorrono vivacemente fino a sera, quanto il tramonto sfiora con le sue dita rosate i tetti della città. Prima che la notte giunga ad abbracciare ogni cosa con il suo manto di stelle, il cuore si allarga davanti alla gioia pura e alla curiosità sincera dei bambini che giocano tra loro e corrono ad abbracciare pure gli sconosciuti. Nei loro occhi scintillanti si può scorgere lo splendore disarmante del sole di Marrakech.
-Alice Allasia (Giornalista e storica della cultura Mussulmana)
 

SUGGERIMENTI PER IL VOSTRO VIAGGIO:

AL MERCATO
  • Spezie: Herboriste La Sagesse (trovate tutti i tipi di spezie e ne scoprite i benefici grazie ad una presentazione dove testerete i varii prodotti insieme a del té. Bellissimo anche il rooftop)
  • Datteri: Traiteur Louriki. Mustapha 06 66 05 47 52
  • profumi: rue Sidi el Yamani
  • Kaftan: traverse des ksour (porta oro, negozio sartoriale all’interno)
AL RISTORANTE
ALLOGGIO
DA VISITARE
  • The Son of Joseph School 
  • Mamounia Hotel
  • Bahia Palace
  • Giardino di Majorelle 
  
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1 commento

Ma Che bel viaggiooooooo 🤩😍

Umberto Zaccarelli

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